L’esito delle elezioni del 4 marzo ha visto prevalere due schieramenti opposti, i quali si sono lanciati in tesi estremiste fatte di promesse allettanti che, se dovessero trovare attuazione, porterebbero ad una crescita abnorme del debito pubblico.
Contrariamente a quanto si pensa credo proprio che di questo contrasto si rendano conto loro per primi e che, nella mente dei leader di partito e dei relativi gruppi dirigenti, ci siano delle soluzioni, più o meno fantasiose, più o meno realizzabili, e in ogni caso dal costo esorbitante, specie per un’economia come la nostra, zavorrata da un enorme debito (pubblico) il cui incremento finirebbe per generare altro debito facendo aumentare quello per interessi.
Chiaramente mi riferisco ai due cavalli di battaglia del Movimento 5* (reddito di cittadinanza) e della Lega (flat tax) in aggiunta alla comune riforma pensionistica.
Per chiarire meglio: per erogare i promessi benefici a pioggia senza aumentare le tasse occorrerebbe emettere un controvalore in titoli di stato (BTP, CCT ecc,) e per renderli appetibili il Tesoro dovrebbe riconoscere alti interessi (ricordiamoci che un tasso del 5% fa raddoppiare il capitale dopo 14 anni, peggio ancora se va al 9%, il raddoppio avviene dopo 7 anni).
Per far fronte alle maggiori uscite per interessi senza aumentare le tasse viene in aiuto l’inflazione, ovvero l’unica tassa a cui nessuno può sfuggire. Ma come generare inflazione considerando i lacci e laccioli che si hanno con l’€uropa e la BC€?
Una delle soluzioni prospettate negli anni scorsi dalle fila leghiste, da quelle pentastellate e gradita alla compagine di mister B., è stata quella di creare una moneta parallela e complementare all’€uro.
Con un’operazione di questo tipo si avrebbe la possibilità di stampare virtualmente tutta la moneta che si vuole, l’unico aggancio all’€uro sarebbe l’effettivo valore di cambio. Difatti se alla stampa del primo milione di Pannocchie o di Stellline il rapporto iniziale fosse di 1 a 1, nel giro di poco tempo arriverebbe a 1 a 10 o anche 100, di fatto generando inflazione. In Sardegna circola da qualche tempo il Sardex, come in altre regioni italiane: in Piemonte c’è il Piemex, in Lombardia il Circuitolinx, in Veneto il Venetex, in Emilia il Liberex, nel Lazio il Tibex, in Campania il Felix e in Valle d’Aosta è stato creato il Valdex.)
Nessun governo si è mai dichiarato responsabile di generare inflazione. I funzionari governativi trovano sempre mille scusanti (la finanza, i sindacati, i consumatori, gli sceicchi arabi ecc.) tanto prima o poi le rivolte sociali cacciano via i politici.
Ma come non preoccuparsi leggendo quanto scriveva nel luglio dello scorso anno il “Il Giornale” e rammentando quanto scrisse Keynes nel 1920?
“Il modo più sicuro, più insidioso di sconvolgere una società, minandola alla base, è quello di alterarne la moneta. A questo fine concorrono tutte le forze occulte delle leggi economiche perversamente scatenate e operanti con una tecnica che neppure una persona su un milione è in grado di riconoscere.” J.M.Keynes (The economic consequences of the peace, 1920, p. 236)
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