S’è mai visto che dei camminatori raggiungessero una meta per vie normali e asfaltate? Giammai, anche se la meta è una tavola imbandita si parte da lontano, stimola l’appetito.
Così per raggiungere Pianca, dove ha sede la Baita della sezione CAI di Vaprio d’Adda, si parte da San Giovanni Bianco e attraverso l’antica Via Mercatorum si giunge prima ad Oneta (luogo natale di Arlecchino) poi a Cornello dei Tasso. Quest’ultimo piccolo borgo dette i natali alla famiglia dei Tasso che nella toponomastica ne riporta il nome. Quando si dice Tasso naturalmente il primo pensiero va a Torquato, che però non vi nacque, vide la luce a Salerno. Qui aveva le sue radici e vi trascorse due brevi periodi, il primo quando il padre ve lo rifugiò a dodici anni, in quanto le sue sorti, legate alla corte del principe Ferrante Sanseverino, divennero precarie e lo costrinsero a peregrinare tra le corti di Sicilia, Campania e Roma; la seconda volta fu a quarantatrè anni, dopo essere stato liberato dalla prigione di Sant’Anna nel ferrarese. I brevi periodi trascorsi nel luogo d’origine della famiglia gli ispirarono il sonetto:
Terra, che ‘l Serio bagna, e ‘l Brembo inonda,
che monti, e valli mostri all’una mano,
ed all’altra il tuo verde, e largo piano
or ampia, ed or sublime, ed or profonda;
(Sonetto CDXLVIII, vv. 1-4)
Fatto questo breve preambolo occorre chiarire che il ramo della famiglia Tasso riportata nella nomenclatura si riferisce a quella di Simone Tasso, ovvero colui che dette vita alla prima rete postale europea già nel 1490, e che per 200 anni consenti la consegna di missive da Roma ai Paesi Bassi o in Portogallo in cinque giorni. Quel che idearono i Tasso fu un sistema capillare di staffette e stazioni di posta collocate a distanza di 5 miglia l’una dall’altra. In esse stazionavano dei messaggeri. Un messaggero stava sempre in attesa dell’arrivo di quello precedente, il quale quando si avvicinava sul suo cavallo, suonava un corno (ecco perchè il logo postale lo richiama) così quello che riposava nella stazione di posta, udendo il segnale era subito pronto a partire al momento della consegna. Nel borgo è ospitato un museo che ne ripercorre la storia (http://www.museodeitasso.com/it)
Insegna del Museo
Interno del Museo
Reperti storici
Corno postale
Albero genealogico
Cornello dei Tasso che si sviluppa su quattro livelli è attraversato nella parte bassa, coperta d’archi, dalla via Mercatorum che collegava alla Valtellina e quindi alla Svizzera e all’Austria. Caratteristico l’insieme di archi della parte inferiore su cui si affacciavano gli antichi negozi, uffici e scuderie, costruzioni a strapiombo sul Brembo che scorre nel fondo valle e che rendeva il luogo una fortezza. E’ presente un albergo e non manca un campanile un poco pendente.
La Via mercatorum
La Via mercatorum
La Via mercatorum
La Via mercatorum
L’albergo
La Chiesa
Cornello dei Tasso
NB: Cliccando sulle foto di ogni singola galleria, s’ingrandiscono a tutto schermo.