Nel fare la spesa settimanale quasi sempre raffronto a spanne il prezzo di frutta e verdura con quello della benzina. Un chilo di arance, di pere, di mele o pomodori è quasi pari al prezzo di un litro di verde. Guarda caso alla fine della spesa settimanale quello che spendo al banco di frutta e verdura è quasi la metà di quello che spendo dal benzinaio. E’ solo un dato personale, sufficiente solo per stabilire che il prezzo di due prodotti della terra, uno coltivato e raccolto, l’altro estratto e raffinato. Ma viaggiano quasi di pari passo.
Entrambi i prodotti, uno per consentirmi di mangiare e l’altro per muovermi, pur non costando nulla all’origine hanno quasi lo stesso prezzo. Tra tasse varie forniscono allo Stato il 60% del loro prezzo finale. Il petrolio subisce solo due o tre passaggi prima di finire alla pompa (estrazione-raffinazione-commercializzazione), frutta e verdura invece subiscono qualche passaggio in più. L’aratura, la semina, la colticazione, la raccolta, la vendita all’ingrosso e infine quella al dettaglio determinano il loro valore aggiunto.
Sin qui tutto è confrontabile, quello che manca di ortaggi, frutta e benzina è il prezzo iniziale. Se dico che entrambi sono pari a zero può sembrare qualcosa di fuori luogo. In effetti il prezzo dei beni si incrementa, da zero a quel che è, solo grazie all’opera dell’uomo.
In definitiva ogni bene trovato in natura, sia esso estratto, raccolto o pescato ha un costo pari a zero, la trasformazione impressa dall’uomo ai prodotti originali, il costo di produzione, imprime un valore. Nel momento stesso in cui c’è una trasformazione c’è lavoro, inteso come energia necessaria per raccogliere, estrarre e trasformare. Ma del bene iniziale che ha valore zero cosa detemina un valore maggiore di zero? Il possesso.
Se il petrolio è mio tu per estrarlo devi pagare, se il terreno è mio tu per seminarlo e raccoglierne i frutti devi pagare. Poi l’esattore consente al prezzo di lievitare e il differenziale diventa strade, scuole ed ospedali quando non viene trafugato. Ma al di la di questo fortuito particolare chiamato furto, ogni Stato si finanzia consentendo il possesso dei beni primari. Siamo davvero liberi se non condividiamo la terra e i beni che produce gratuitamente? Quando anche l’aria visto che l’acqua in parte lo è già, sarà di qualcuno, quale sarà il suo prezzo?