Ecco ci siamo, dopo la festa di Ognissanti e la Commemorazione dei defunti, la prima per celebrare la santità postuma utile ai viventi per mantenersi in forma, la seconda per vivacizzare il contatto con l’aldilà, dopo le due feste e un giorno di pausa terrena arriva la festa delle Forze Armate che da bambino non mi spiegavo come mai le forze avessero la necessità di essere armate. Indubbiamente qualcosa non funzionava come avrebbe dovuto.
Parlando di forza ad esempio Ercole non aveva bisogno di sussidi o armi, la sua forza non era armata, era dalla parte del giusto e questo bastava, magari una forza deve armarsi in quanto non è sempre dalla parte del giusto o qualcun altro ritiene di essere più nel giusto del giusto proclamato dalla parte avversa? L’insicurezza è sovrana e specie di questi tempi ha bisogno di forza armata per ritenersi utile.
Se fai il bravo ti compro il fucile dicevano una volta madri e padri ai bambini. Visto che intorno ci sono tanti cattivi, oggi si fa ricorso ai missili, aerei e ai carri armati, per i peones basta un muro, un filo spinato tagliente, manganelli e idranti. Dove sta la forza? Nelle armi? E allora perchè si celebra la giornata delle forze armate invece che quella delle armi?
Poi siamo anche in tempo di legge finanziaria, un raschia di qua e taglia di la per fare in modo che tre quarti della torta rimangano ai soliti ignoti ed il restante quarto se lo litighi la plebe che avrà l’onore di vedere da lontano gli F35 giocare nel cielo.
Gli F35? Dove son finite le pagine che riempivano i giornali un po’ di tempo fa? Possibile che analizzando i fogli del bi-lancio le spese militari non vengano tenute in conto da Corte dei Conti e Banca d’Italia? Ma lo dicevo all’inizio, l’insicurezza regna sovrana quindi la spartizione della torta deve restare uguale a come era l’anno prima, il popolo, civile e disarmato, si arrangi.
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