Appena dopo essersi lasciati dietro le spalle il Rifugio dei Forni (a 2178 mt d’altitudine), fuori l’abitato di S.Caterina Valfurva, si viene assaliti da un coro di centinaia di cascatelle che scendono trepidanti lungo la conca dell’Ortels Cevedale. Già il nome, legato alla località, dice molto. Forni è un termine che si ritrova spesso in montagna, nelle zone vicine ai ghiacciai alpini, dal Piemonte al Friuli. Erano le zone dove veniva prelevato il ghiaccio per l’uso refrigerante di chi poteva permetterselo quando la sua produzione era inesistente. Il che significa anche che nei secoli passati la lingua del ghiacciaio arrivava sino a quei luoghi, dove ora cresce una rigogliosa vegetazione grazie all’acqua che scende dalle migliaia di torrenti che più a valle arricchiscono il fiume Adda.
Migliaia di torrenti che qui e la diventano cascatelle. Una a una sembra che cantino con voce cristallina, in coro è un urlo che sale dalle nevi e dai ghiacci che si sciolgono, è come se ogni goccia nell’evaporare cantasse, formando morbidi archetti di rivoli d’acqua che suonano sulla cassa armonica dei sassi. Acqua che penetra e passa miscelandosi al tutto. I cinquanta o settanta litri di liquidi che si muovono sotto la pelle vivono una sorta di fratellanza con l’acqua che suona battendo sulle pietre, che batte e battezza accogliendo nel mondo. Chiamiamo l’immersione nell’acqua battesimo. Alcune icone sacre mostrano l’atto del battesimo come acqua che scende a cascata battendo sul capo, battere con l’acqua per purificare.
In questa valle l’acqua canta anche quando cade in forma di pioggia. Ogni cascata diventa un’argentea processione di avi, di buoi, di lupi e conigli che han restituito l’acqua al pianeta. Siamo acqua non cenere, torneremo acqua passando evaporati dal cielo. saremo nubi e faremo tempeste. Saremo grandine e neve. Saremo … intanto siamo uomini che si muovono tra i sassi, seguendo le tracce che altri piedi hanno impresso nel suolo.
Così il sentiero diventa una parola sonante nel silenzio che avvicina al cielo. Senti-ero, è un gioco di suoni, ti senti e sei, diventi cosciente dell’entità che porti a spasso nell’otre di ossa e pelle. Sentieri che s’intrecciano, che si allungano che non finiscono mai, su cui è piacevole errare e sognare al ritmo del respiro o del cuore nel petto.
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