Rijeka (Fiume in italiano) prima l’ho notata sulle mappe perché città di grandi dimensioni, poi nelle guide l’ho ritrovata come meta turistica o quantomeno città che meritava una visita. Dopo averne visti i contorni da lontano, ho notato subito le decine di grattacieli sulle colline: torri anonime con una vista stupenda sul golfo del Quarnero e le isole che lo racchiudono. Inizialmente l’avevo anche scartata come meta, poi è finita che ci son stato più volte. Come ogni grande città ha diversi centri commerciali. e quest’estate Rijeka è diventata meta abituale visto che era vicina al mio luogo di vacanza e che le giornate di sole si son potute contare con le dita di una sola mano. In ogni caso è stato duro cancellare il limite della prima impressione destata già qualche anno fa, di città non bella, con la tipica architettura a patchwork delle città industriali e portuali, in cui l’occhio viene violentato ogni cento metri da architetture pugilistiche unite a quel senso di vuoto desolante che una città sa dare la domenica, quando chiude le palpebre abbassando le saracinesche. Approfittando di una fresca e soleggiata giornata estiva infrasettimanale, ho deciso di tornarci per non arrendermi ad un ricordo plumbeo, un poco come volerle dare ancora una possibilità per cambiare idea. Vedere una città durante un normale giorno di lavoro, per di più vestita a festa, è diverso, la rende viva, così con tanto sole e tanta gente, e qualche inquadratura gonfiata, alla fine son riuscito a portare a casa un buon ricordo, perchè Fiume per essere viva ha proprio bisogno di un mare di sole, quello che la gente sa dare.