FACCIAMO UN RICORSO COLLETTIVO CONTRO IL BLOCCO DEI PENSIONAMENTI E PER IL RECUPERO DEI DIRITTI ACQUISITI E IL RISARCIMENTO DEL DANNO SUBITO?

sede INPS itinerante

Cos’è una catena di sant’Antonio? Non so se il frate c’entri qualcosa, se non il fatto che qualcuno invia lettere con preghiere idonee per farlo intercedere per una grazia o un miracolo. So che è un sistema piramidale che necessita di una grande platea di aderenti per essere efficace. Io invio una lettera a te invogliandoti a spedirla ad altri 5 malcapitati, e via di questo passo. Applicando il sistema all’economia, si verifica che un promotore mi propone un investimento a fronte del quale vengono garantiti degli interessi con il capitale garantito. Io passo parola ad amici e conoscenti che fiutato l’affare aderiscono invitando a loro volta altre persone. Difatti il meccanismo è tale che, l’aumento continuo della platea dei sottoscrittori, consente di pagare gli interessi promessi ai primi che sono entrati in circolo e che ne escono per primi. Oltre naturalmente alla restituzione di quanto investito. Questo ha lo scopo principale di convincere altri ad abboccare all’amo, io verso capitale, tu versi capitale, essi versano capitale, noi godiamo. Alla fine vien fuori che immancabilmente, quando la platea diventa molto ampia, la catena si interrompe e si manifesta la truffa. I casi sono tanti e sono, o sono stati, sui giornali.

Ma cosa c’entra il titolo con quanto ho scritto sopra? C’entra eccome, difatti 38 anni fa lo Stato, attraverso la consociata (e controllata) INPS, mi promise che se avessi versato il 33% (circa) del mio stipendio, dopo 35 anni mi avrebbe restituito un’importo mensile pari all’80% dello stipendio percepito nell’ultimo periodo di contribuzione. Il sacrificio valeva la pena di essere affrontato. Come me hanno aderito all’iniziativa (obbligatoria) milioni di persone. Il buon esempio era sotto gli occhi di tutti. Ad alcuni bastavano anche 15 anni di contribuzione per percepire una cifra dignitosa. Insomma scartavo l’idea di mettermi in proprio.

Poi un quarto di secolo fa la catena cominciò a presentare qualche segno di ruggine e l’Istituto comunicò a mezzo stampa (sulla Gazzetta Ufficiale) che le regole cambiavano. Per quelli che nel 1993 avevano almeno 18 anni di contributi valeva il vecchio sistema, per gli altri veniva ideato il sistema legato alla effettiva contribuzione. Con quel meccanismo, tre anni fa sarei dovuto andare in pensione con il vecchio sistema. Senonché  proprio quando toccava a me si sono accorti che l’antiruggine non era idonea a garantire l’inceppamento, occorreva ideare qualcosa e nel contempo convincere gli aderenti forzati al fondo obbligatorio che ne valeva la pena.  Così venne stabilito che serviva almeno un quoziente 96, ottenuto dalla somma degli anni anagrafici e gli anni di contribuzione. Visto che ancora non ero rimbecillito del tutto, dopo qualche ora di sciopero, accettai. Oggi, con 57 anni di età e 38 di contributi sono a quota 95, ma non importa, tra sei mesi con quota 96 ci faccio le frittelle, perchè nel frattempo occorreranno 43 anni e 10 mesi di lavoro e 63 anni di anzianità. Mi riscopro ringiovanito di colpo, non ho l’età. Si aggiunga che quando avrò 63 anni potrò percepire solo una parte di quanto promessomi, difatti occorrerà rinunciare al 1,2% per ogni anno che manca alla vecchiaia, attualmente fissata a 68 anni.

Paolo Legrenzi, docente di Psicologia cognitiva dell’Istituto universitario di architettura di Venezia, in un intervista a proposito delle vittime di truffa (perché di questo secondo me si tratta, anche se la controparte è lo Stato e la sua fiduciaria consociata), si pone una domanda “cosa accade quando un cliente di una banca o di un consulente si sente tradito nella fiducia?” Il prof. si risponde ” Nella teoria dei giochi, i meccanismi di reazione a questi eventi dovrebbero essere di due tipi: o esprimo le mie lagnanze, reclamo, e in mancanza di risposte, me ne vado, oppure me ne vado subito. In realtà i nostri studi empirici hanno dimostrato che, anche  nel caso in cui la responsabilità della banca o del consulente è più evidente, il cliente resta dov’è… si ingenera un processo di autocolpevolizzazione”.

Ecco noi che abbiamo investito il nostro 33% di retribuzione su una promessa che a priori si sapeva di non poter mantenere, a questo punto non possiamo non recriminare di avere diritto a quanto stabilito a suo tempo, il procrastinare il momento della restituzione del prestito obbligatorio ha di per se gli estremi della truffa. Dovrei sentirmi colpevole per il fatto di aver aderito obbligatoriamente ad un’iniziativa truffaldina?

Intanto per tenerci buoni arriva l’ILVA (fateci morire, ma lavorando), arriva il Sulcis (ci seppelliamo vivi, ma sul lavoro) e ci fanno da bastone per arrancare nella squallida quotidianità.

Una preghiera se siete arrivati a leggere sin qui, fate girare questo post, in fb, in twitter o dove vi pare, facciamo una class action contro l’INPS e lo Stato, sono la nostra banca e il nostro consulente che ci stanno fregando, con l’ausilio dello stimolo BCE . Se i soldi se li son spesi in fronzoli li vadano a riprendere dai  loro direttori e dirigenti, vendano le proprietà immobiliari e mobiliari (avranno investito in edge fund?) e a restituirceli. Al mio paese ogni promessa è debito, e io spero di trovare un avvocato che avalli la mia/nostra posizione di truffati.

Autore: Paolo Popof

Se fai un giro nel mio blog puoi apprendere qualcosa in più di quel che so io di me.

78 pensieri riguardo “FACCIAMO UN RICORSO COLLETTIVO CONTRO IL BLOCCO DEI PENSIONAMENTI E PER IL RECUPERO DEI DIRITTI ACQUISITI E IL RISARCIMENTO DEL DANNO SUBITO?”

  1. A me basterebbe che lasciassero i 40 anni…..perchè mi sembra un periodo più che sufficiente di lavoro…..67 anni sono davvero troppi!

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    1. Da stamattina, che avevo iniziato il post, ad ora il siti INPS è cambiato, è sparita la tabella con l’età e gli anni di contribuzione, ora c’è un comunicato di aggiornamento del sito, ma basta andare su La Repubblica o Ilsole 24ore per accedere al motore che calcola la pensione in base all’età e anni di contribuzione (in base alle regole di stamattina). Comunque il comunicato attuale INPS dice si 40 anno ma con slittamento di 12 mesi nell’erogazione. Se ci mobilitiamo questi abbassano le braghe 🙂

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      1. si ma adesso…..fino al 2013, dopo dovrebbe venire applicata la riforma che fa andare solo con l’età mi sembra….. 😦

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  2. e poi ci dicono che non dovevamo studiare e perdere tempo, dovevamo andare a lavorare a 15 anni!!! Roba da matti e questo è lo stato che dovrebbe valorizzare la cultura. Io ho la tua età ma sono messa peggio di te perché sono entrata di ruolo nell’ ’84. Bella roba aver preso una laurea in matematica! Voglio vedere cosa insegnerò a quei disgraziati quando avrò 65 anni! Altri che monomi e polinomi… avrò anche l’alzaimer. Scusa lo sfogo ma quest’ingiustizia mi manda in bestia che non ti dico! Aspettavano giusto noi per ripagare i loro sporchi debiti..

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    1. Qualcuno che è andato a lavorare a 15 anni l’ho conosco pure, solo che al tempo non era messo in regola.
      Se ti può interessare il CODACONS sta preparando un ricorso collettivo ad hoc per gli insegnanti, questo l’indirizzo:
      http://www.codacons.it/articoli/pensioni_il_codacons_prepara_un_ricorso_collettivo_contro_il_blocco_dei_pensionamenti_per_il_recupero_dei_diritti_questiti_e_il_risarcimento_del_danno_patito__247983.html

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      1. l’ho studiato ma non ce la faccio.. l’età ci sarebbe ma sono entrata di ruolo del 1984 e anche contando l’università (4 anni) e pure un annetto tra preruolo e maternità..non ci rientro :-(..mi manca poco

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  3. Ormani da decenni viviamo immersi in una truffa legalizzata come sostiene il libro di Galbraith “L’economia della truffa”.

    Scusa se sarò un po’ volgare, ma tu non conti un c…o, io non conto un c…o, così come moltissime altre persone in questo mondo (viviamo nella globalizzazione!) non contanto un c…o.

    E’ truffa. Figurati cosa ho letto qualche giorno fa su di un quotidiano… Secondo un lungo articolo di Saviano, pubblicato sul New York Times, negli ultimi anni le banche americane avrebbero riciclato gli immensi flussi finanziari derivanti dal narcotraffico sudamericano…

    Piccolo giochetto mentale… negli ultimi decenni sono comparsi sulla scena mondiale nuovi ricchi, quindi nuovi tossicodioendenti ad alti livelli (coca…), quindi i traffici di questa merda sono aumentati così come gli immensi flussi di denaro… e dove potevano finire (come succede per il traffico di armi…) se non nei forzieri delle banche? E, secondo quanto sostiene Saviano, cosa possono aver fatto con tutto quel denaro? Investito in hedge fund che tengono per le palle interi Stati come la Grecia e la Spagna?

    Truffa? Peggio, questo sono crimini legalizzati.

    E poi ci bombardano con lo spread… è tutta una presa per il c..o.

    http://www.aduc.it/notizia/saviano+sul+new+york+times+crisi+economica+mondiale_126057.php

    http://video.repubblica.it/dossier/crisi-euro-merkozy/saviano-crimine-organizzato-al-servizio-della-crisi-mondiale/103651/102031

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    1. Dici bene degli hedge found, nessuno sa con esattezza quanti e quali siano quelli ancora nelle casse delle banche e anche di aziende (sia pubbliche che private), sino al momento della riscossione o disinvestimento, non vengono considerati una perdita, ognuno li può mettere a bilancio con il valore che gli pare. Sino a qualche tempo fa l’INPS per prima, asseriva che non occorreva rimettere mano alla questione pensioni e che con la riforma del ’96 tutto era a posto per affrontare la gobba che avrebbe raggiunto l’apice nel 2010, in base a quelle analisi ora saremmo stati nella fase discendente della parabola. Ecco ho il sospetto che come alcuni comuni anche l’INPS abbia investito in borsa. Viviamo in una scatola di vetro chiamata democrazia, peccato che i vetri siano opachi.

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    1. vedi Gabri quando il governo Monti ha messo mano all’art. 18 della legge 300/70 in merito al reintegro dei lavoratori licenziati illegittimamente e reintegrati dai giudici, non è che pensava a chissà cosa, pensava anche a noi ultracinquantenni che nel momento in cui veniamo giudicati avanziani possiamo essere messi in un cantuccio, non più reintegrati se non con un indennizzo irrisorio.

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  4. L’idea è valida.
    Io sono alla ricerca di chi vuole fare una class action per chi è andato in mobillità e, con la legge Frignero, non può più andarci.
    Sono disposto a farla individualmente, ma devo aspettare di avere i requisiti con la vecchia legge e muovermi quando l’Inps mi dice che non ci sono le condizioni!

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  5. Difatti la prossima crisi avverrà tra il 2041 e il 2051, quando i nati tra l’80 e il ’90 avranno 60 anni e non potranno più contare sul welfare familiare che li ha sostentati. Noi genitori che oggi abbiamo tra 50 e i 60 anni saremo passati a miglior vita, i figli saranno troppo vecchi per lavorare e non avranno più il supporto economico che li ha tenuti tranquilli.
    Due anni fa in Spagna mi avevano colpito due cose, una era la grande presenza di edifici di oltre 70 anni di età, la spiegazione chiara è che la Spagna non avendo preso parte alla II guerra mondiale, non aveva subito i bombardamenti aerei a tappeto. La seconda cosa era la forte presenza di anziani residenti. La ragione anche in questo caso è riconducibile alla guerra. Avevo fatto notare la cosa a mia moglie giungendo a dire che gli spagnoli non avendo avuto le perdite umane di Italia, Francia e Germania, avevano gestito bene il passaggio generazionale. Gli indignados di Piazza del Sol, lo scorso anno, e la forte disoccupazione giovanile attuale, sembra dicano il contrario, io invece proprio partendo da questo elemento dico il contrario, ovvero che la Spagna nel momento in cui aveva un eccessivo numero di pensionati (tra il 1990 e il 2007), conosceva anche un alto tasso occupazionale e che quindi l’occupazione non è collegabile al debito pubblico pensionistico, ovvero quello che ci dicono sia causa dello spread non è vero, se il numero degli occupati non diminuisce. E’ altrettanto vero che un’azienda che dimette 10 persone per raggiunti limiti di età, non ne riassume altrettanti, l’avanzamento tecnologico consente di poter fare a meno di molte braccia e occhi. Ma occorre colmare il gap, altrimenti da questa crisi, così come motivata attualmente, non se ne esce, ne verrebbe fuori una continuità con quella all’orizzonte del 2041.

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  6. carissimo mi sembri moolto attivo!!! personalmente so che hai pochissime probabilita’ di riuscire ad ottenere qualcosa.Come promotore mi sono occupata in primis di cause con oggetto orrori finanziari nei confronti di banche governo organi sovranazionali attraverso l’aduc avvocati associati parlamentari italiani ed euro …ottenendo poco anzi pochissimo .Il meccanismo in cui viviamo e’ troppo potente affamato e cinico.Non mi fraintendere e’ giusto provarci sempre e cmq .io lo faccio. Ma non mi illudo mai.tu penserai che sono troppo parte del sistema per essere oggettiva ma non e’ cosi’ credi.Anche se qualcuno per motivi di opportunismo politico dovesse cavalcare questa crociata non troverebbe spazio. Siamo prossimi al collasso .Sai come si dice? i ricchi sono pochi i poveri tantissimi ed e’ da loro che si preferisce prendere da tempo immemorabile.io cmq se lo desideri faro’ cio’ che mi chiedi ma perche’ ci credi Tu.Un abbraccio Lea

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    1. so bene che hai ragione, ma questa mia iniziativa, è per non restare con le mani in mano e con il cerino acceso. Io non sono così pessimista riguardo al fatto che siamo prossimi al collasso, lo si diceva 40 anni fa e lo si continua a dire, nel frattempo la classe lavoratrice ha rinunciato a una marea di conquiste (scala mobile, festività abolite, reintegro da licenziamento illecito, dismissione dei contratti a tempo indeterminato … ). La crisi sta rinforzando i ricchi e lo sciame di pescecani che gli gira intorno. Come dici tu conviviamo in un meccanismo troppo potente affamato e cinico. Certo qualcuno potrebbe cavalcare la tigre, ma prima la tigre deve crescere, e se proprio deve essere ammaestrata può scegliersi il domatore.
      PS: le statistiche di oggi registrano 11 click dal blog dell’On. Cesare Damiano 😉

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  7. Tu non sai quanto ti capisco…Io sono una dei tanti esodati, rientro nei 55000 ma non trovo giusto lo stesso questa arroganza da parte di chi ha il potere in italia. Continuerò a lottare per tutti anche quando avrò la mia pensione. E’ necessario ribellarsi, l’Italiano è ora che smetta di lamentarsi e si dia da fare…Ciao piacere di conoscerti (tramite la mia amichetta Liù)

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  8. Buongiorno Paolo, da noi in Austria l’uomo lavorava sempre fino a 65 anni, e la donna fino a 60, comunque anche in Austria con la nuova legge europea l’uomo lavora fino a 67 e la donna 63 o 64 … comunque per un muratore non penso che serve a qualcosa se deve lavorare fino a 67 anni, come anche tutti che lavorano manuale.. comunque quelli di ufficio possano finche funzione il cervello lavorare fino a 67 anni… sai abbiamo parenti qui in italia parenti del mio marito ex. ferovieri hanno lavorato 18 anni e sono ormai 22 anni in pensione con il sorriso stampato in faccia, e da dove viene pagato la loro pensione … chi ha pagato i ultimi 4 anni della loro pensione, e tuttigli anni a venire???? Insoma ogni medaglia ha due lati… anche mio marito purtroppo deve mangiarsi quela mela amara non è un feroviere ma un dipendente metalmeccanico percio lavora finche sta in piendi… menomale che lui ancora forte e sano… io non voglio critticare la attuale politica, ma vendendo i sbagli del passato i conti tornano ora da saldare… ti abbraccio con amicizia Rebecca

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    1. Il guaio è che agendo in maniera così repentina non c’è un ricambio generazionale, le fuoriuscite dal lavoro fanno restare i giovani in panchina e il problema non è solo l’oggi, come ho scritto a Marco, ma anche il domani.
      Quanto agli sprechi quello che mi fa più rabbia è il fatto che gli sprechi continuano nella difesa degli orticelli fatti spesso di opere inutili o dannose e al ladrocinio continuato di chi gli sta intorno, mentre io, tuo marito e quelli come noi continuiamo a lavorare. Ciao 🙂

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      1. Sai io normalmente non mi piace parlarne della politica, e un argomento che mi rende nervosa.. ma ho sempre la speranza che un giorno tutti problemi si risolvano ovviamente con la fede nel nostro creatore.. credo che lui sia l’unico che ci sa tirare fuori da tutto questo… Pif

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  9. Condivido immediatamente, magari si potesse far qualcosa!
    So perfettamente quanto ha versato ogni mese il mio datore di lavoro (comprendendo i contributi a carico mio e quelli a carito suo) all’INPS per me, dato che ero l’unica dipendente… e la porcheria è che di sto passo, arrivata ad un'(ormai) ipotetica età pensionabile, non mi verrà restituito mensilmente nemmeno quell’importo (ad un certo punto parlavano di portare le pensionni future al 30% delle retribuzioni)… sorvolando sul fatto che per più di 40 anni quei soldi all’INPS “dovrebbero” fruttare interessi, sorvolando sulla rivalutazione, ecc. ecc.
    Aggiungo anche che tra i disincentivi a tentare di mantenere il lavoro (o meglio, i lavori…) quando è nata mia figlia c’è stato anche questo della presa per i fondelli della pensione: ho un sacco di ex colleghe più grandi che han fatto i salti mortali con i figli piccoli pur di continuare a lavorare a tempo pieno “per la pensione” (e alcune, nonostante questo, stanno rimanendo fregate proprio dagli ultimi sviluppi). Con le prospettive che aspettano me, ho preferito non sacrificare energie, pupa e tempo per quel futuro “nulla”…

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    1. Tu Shunrei hai fatto una scelta molto importante, i servizi per l’infazia sono molto carenti e molto costosi, anche questo è un argomento su cui tornare su, come il fatto che se faccio la mamma (o anche papà) al massimo mi viene conservato il posto di lavoro, se lo fa qualcun altro al mio posto invece diventa un lavoro che produce reddito.
      Grazie per la condivisione 🙂

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  10. Caro Popof, io sono in pensione da febbraio di quest’anno. Sono stata fortunata, a motivo dei requisiti maturati a gennaio…e della legge Monti, sul principio di equità.
    Non mi lamento, dal momento che altrove…non stanno meglio di noi.
    Prova guardare il sistema pensionistico australiano….e se vuoi, ne parliamo.

    http://www.lavoce.info/articoli/-pensioni/pagina2878.htm

    Prova guardare le leggi sulla Sanità e sul mondo del lavoro.

    Le garanzie sono solo per i bisogni primari e le fasce deboli.

    La popolazione attiva, deve contribuire al benessere del Paese, dando il meglio di sè.
    Il famoso MERITO, è il principio che regola tutto…e funziona, perchè è ben remunerato!

    Buona giornata

    NIves

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    1. Diciamo che in base alle regole attuali se fossi nato tre anni prima e avessi cominciato a lavorare non a 19 ma a 22 anni sarei già in pensione, viceversa in base a questa tabella INPS http://www.inps.it/docallegati/Informazioni/riforma-pensioni/Documents/anticipata_privati.pdf per percepire qualcosa di simile a quanto mi sarei aspettato 38 anni fa, dovrò aspettare il 2019, per non rinunciare a una porzione di reddito, ovvero 46 anni di contribuzione e 63,10 anni di età, 9 in più rispetto ai 35 previsti e di conseguenza, potenzialmente 9 in meno di fruizione del beneficio auspicato. La cosa non mi rallegra e mi puzza di truffa, tipica delle catene di sant’Antonio che falliscono quando la platea diventa ampia.
      PS: il link alla Voce non dà esito attivo.

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  11. La pensione ? Ho iniziato a lavorare con i contributi a 27 anni adesso ne ho quasi 39 secondo i tuoi calcoli quanto dovrò lavorare? La mia Pensione è molto lontana, pensa un pò come stò messo…
    Ho condiviso su Facebook chissà magari le cose cambieranno, boh

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  12. ci vuole coesione… ci vuole che ci si creda nel cambiamento possibile, qui sta andando tutto a rotoli, sia per i giovani che per i non più giovanetti… bisogna unirsi, bisogna davvero scendere in piazza, ma tutti cavolo, tutti! e poi… e poi leggi di tanti che se ne vanno… lottare è dura, lottare è sacrificio comune ma se non si comincerà non ci sarà futuro, per nessuno.

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  13. Ogni volta che leggo o ascolto argomenti del genere,tra monti,la fornero,la legge 18 ,gli esodati, i giovani,i disoccupati mi viene un attacco d’ansia oltre al mal di testa, comunque io non ho problemi perchè da mio estratto conto pensionistico risulta che l’INPS nel novembre 2010 mi ha versato contributi per 910000,00 euro……meglio di cosi…..

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    1. Non so come vengono fatti i calcoli (anche perchè il mio estratto conto ancora non sono riuscito a vederlo. Sono un po’ incurante, mi fido :)), ma mi vien da dire “ecco da dove deriva il buco, un insieme di errori che falsano i bilanci”, anche perchè per stipendi medi, per fare 910.000,00 servono virca 20 persone che lavorano per 35 anni l’uno, se riferito ai contributi, e 5 o 6 calcolando il lordo stipendiale.

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