Una delle prospettive per l’Italia del 2041 …

Come sarà l’Italia nel 2041? Saranno passati appena 29 anni da oggi, qualcuno dei nati tra il 1980 e il 199o, se oggi ha un lavoro a posto fisso, forse potrà anche andare in pensione, e gli altri? Quel xx%  che attualmente ancora è senza occupazione e vive con i genitori, quelli che si arrangiano con lavori precari, saltuari, a intermittenza, che fine faranno? quali prospettive gli si offriranno? Noi che ora abbiamo tra i 50 e i 60 anni, saremo passati a miglior vita, il welfare familiare che gli ha consentito di sopravvivere economicamente verrà meno, saranno troppo vecchi per inserirsi in una qualsiasi attività e troppo giovani per percepire un assegno sociale.

L’immagine che mi si affaccia alla fantasia è una sorta di “miseria e nobiltà” del futuro. Come i nobili decaduti del secolo scorso, allo stesso modo ai nostri figli non dovrebbe restare altro da fare che vendere quello che i genitori hanno lasciato loro in eredità, sprofondando sempre più nell’indigenza. Soluzioni? La più rosea a cui penso in questo momento, potrebbe anche essere quella di mantenere l’usufrutto degli immobili cedendo la nuda proprietà a banche e affini. E’ un meccanismo che in altre parti d’Europa è già in uso. Anziani senza eredi cedono alla banca l’immobile, si godono i ricavato e dopo la cerimonia funebre (pagata anticipatamente per non rischiare di finire chissà dove) la banca entra in possesso dell’immobile acquistato a prezzo stracciato e lo rimette in vendita.

D’altronde siamo o no la nazione con il più alto numero di alloggi di proprietà? Basta non far figli e il problema si risolve da se.

Autore: Paolo Popof

Se fai un giro nel mio blog puoi apprendere qualcosa in più di quel che so io di me.

43 pensieri riguardo “Una delle prospettive per l’Italia del 2041 …”

  1. Il tuo post mi ha molto rattristato ,perchè tutto quello che hai scritto io lo penso tutti i giorni avendo una figlia di 41 anni con contratto co.co.pro e un figlio di 37 disoccupato e con nessuna alternativa di trovare un lavoro,ed ho questo chiodo che mi perfora il cervello pensando a cosa ne sarà di loro quando non ci saremo più noi genitori!
    Siamo la generazione che non potrà nemmeno morire serenamente !

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    1. trent’anni sono davvero tanti.
      da qui al 2042 (mi metto un anno avanti, per fare cifra pari) chissà cosa succederà.
      vediamo un pò, trent’anni fa, cosa succedeva?
      Era il 1982.
      Da wikipedia:
      – l’anno del fil ET L’EXTRATERRESTRE buono. Quello che scandalizzato dalla bolletta del telefono se ne ritornava a casa.
      – 28 gennaio – Padova: i nuclei speciali liberano il generale James Lee Dozier e arrestano 5 brigatisti rossi …
      – 23 febbraio – Groenlandia: Referendum popolare che sancisce volontà della popolazione groenlandese con una la maggioranza del 53% di abbandonare la Comunità Europea
      – 2 marzo – Brescia: la Corte d’appello di Brescia assolve per insufficienza di prove gli imputati della Strage di Piazza della Loggia
      – 10 marzo – Il presidente USA Ronald Reagan stabilisce sanzioni economiche contro la Libia
      – 16 aprile – Germania Ovest: Ad Erlangen nasce il primo bambino in provetta
      – 12 giugno – New York: 750.000 persone manifestano contro le armi nucleari
      – 17 giugno – Italia: Il Banco Ambrosiano è posto in amministrazione controllata e 18 giugno – Londra: Viene ritrovato il cadavere di Roberto Calvi, ex presidente del Banco Ambrosiano
      – 30 giugno – Undicesima applicazione del minuto di 61 secondi
      – 11 luglio – Madrid: l’Italia vince il Campionato mondiale di calcio in Spagna battendo la Germania Ovest per 3-1
      – 28 luglio – Italia: Paul Marcinkus, presidente della banca vaticana IOR (Istituto per le opere religiose), è inquisito in relazione all’indagine sul Banco ambrosiano
      – Stati Uniti d’America: inizia la vendita al dettaglio del Commodore 64 ad un prezzo di lancio di 595 dollari.
      – 3 settembre – In un agguato mafioso vengono uccisi il generale dei carabinieri Carlo Alberto Dalla Chiesa e la moglie Emanuela Setti Carraro
      – 11 settembre – Italia: è introdotto il reato di associazione per delinquere di tipo mafioso
      – 13 settembre – Ginevra: viene arrestato Licio Gelli, capo della loggia P2
      – 10 novembre – Unione Sovietica: muore il segretario generale del Partito Comunista dell’Unione Sovietica Leonid Brežnev, a capo del paese dal 1964. Gli succede Jurij Andropov
      – Italia: il boss mafioso Tommaso Buscetta, arrestato in Brasile, avvia la collaborazione con la magistratura italiana
      Italia: Calisto Tanzi, proprietario di Parmalat, costituisce Euro Tv: primo consorzio di emittenti televisive indipendenti per palinsesto ma collegate tra loro per la raccolta pubblicitaria

      Era un mondo fa.
      Accadevano eventi che sembrano appartenere alla preistoria.
      Oppure, ne accadevano altri che sembra appena ieri.

      Certo, ma sono stati trent’anni che hanno cambiato il mondo.
      4I prossimi trent’anni lo cambieranno di più.
      In bene?
      In male?
      Cosa avremmo detto allora?
      Eravamo dei ventenni, suppergiù. Nessuno ci avrebbe potuto derubare del nostro futuro.

      Io ho un figlio quasi ventenne.
      Nessuno può rubargli il suo futuro, per quanto arduo possa essere1
      Io penso questo.

      Piero

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      1. Giustissimo Piero, era una vita fa, ma soprattutto mai arrendersi. L’avanzare degli anni sia dei padri che dei figli, fa diventare pessimisti, ma è altrettanto vero che i giorni di pioggia prima o poi finiscono e le opportunità arrivano quando meno te lo aspetti, la peggiore delle prospettive è sempre migliore di quella che affrontarono i nostri padri con la guerra.

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      2. ecco, si, proprio così: allora, loro, i nostri padri scampati alla guerra, perchè avrebbero mai dovuto metterci al mondo, in quella terra piena di miseria e rovine ? Solo vendetta?

        No, io sono ottimista, e fatalista, almeno su questo.

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    1. ma bisogna anche essere pronti a saltare sul treno in corsa. Oggi abbiamo più occupati ultracinquantenni che non tra i più giovani, uno svecchiamento lavorativo potrebbe anche essere una via, ma a quanto pare i mercati condizionano la possibilità.

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  2. Non possiamo sapere come sarà, nessuno lo sà…..e credo che questa visione così pessimistica non possa essere di nessun aiuto……io la vedo così, non mi piace cadere nel disfattismo….
    Buona domenica Paolo!

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    1. Non è disfattismo Silvia, è solo una delle prospettive, ne migliore ne peggiore di tante altre. Purtroppo c’è chi un lavoro sa organizzarselo e chi deve confidare nella capacità creativa degli altri, diciamo che è un sasso nello stagno.
      Quello che ad esempio dice Piero nel suo commento, è reale, come è reale che appena 30 anni fa non c’erano i telefonini, la benzina verde, i pc portatili, il wi-fi, i voli low cost, i pony express, i centri benessere e non continuo. Non sappiamo cosa ci sarà tra un anno o un mese, almeno non noi.

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    1. Ecco il modo migliore di prendere la vita, vedere sempre il bicchiere mezzo pieno .
      Oggi ero con il serbatoio in riserva, non mi andava di fare benzina a 1,90 €, ho dato un’occhiata all’autonomia che mi restava e ho fatto il pieno a 1,74 € (netti 1,65 visto lo sconto bancoposta), quindi sempre guardare alle proprie capacità residue che non sono mai poche come sembrano 🙂

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      1. Paol ciaoo, ti ho dato retta, sto traslocando con grande fatica e preoccupazione, ma voglio che tutto sia in ordine prima che Angelo torni a casa…Che dici ce la farò? io non sono tanto ottimista!!
        Scusami ma in questo periodo non riesco a seguire nessuno…
        A presto!!

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  3. E’ proprio quello che vogliono fare arrivare, “questi”, al popolo.. E il non fare figli, il controllo delle nascite è un programma che vogliono attuare, la popolazione mondiale deve raggiungere e mantenere un tot di persone e non oltre (non ricordo il numero.. ). Se la gente smettesse di fare figli, vendere immobili alle banche, fanno a “questi” un favore!

    Un giorno molto vicino a “questi” la pacchia finirà. Non c’è futuro per i malvagi.. è una conseguenza inevitabile..

    Ciao Paolo 🙂

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    1. Questa Mariella è solo una prospettiva, un’altra sarebbe quella di tornare a investire sul lavoro, a cominciare dai giovani. Qualcosa che avvicini alla piena occupazione e ridistribuisca la ricchezza in maniera più equa, in questo possono essere utili le politiche dello Stato a cominciare con un ricambio generazionale in campo lavorativo, che attualmente è una macchina inceppata.

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  4. Se ci basiamo su quello che stiamo vivendo ora il futuro lo si vede negativamente, è molto difficile averne una visione ottimista. Però in tanti anni chissà, magari le cose cambieranno veramente e non in peggio, anche se, ripeto, si fa fatica a crederlo. Non fare più figli?? e poi?? si fermerebbe veramente tutto. Forse meglio una soluzione diversa, come aumentare il cambio di generazione nel lavoro e non aumentare come stanno facendo l’età del pensionamento, sempre che con il passare degli anni le pensioni continuino ad esistere…

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    1. Anch’io auspico un cambio generazionale più rapido dell’inceppamento attuale. L’aver imposto un blocco di 4 o 5 anni fa si risparmiare da un lato, ma rischia di bruciare una generazione di lavorato, e si sa, quando si svuotano le fabribriche si riempiono le piazze e proprio in quest’ottica le pensioni sono anche un calmiere sociale.

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  5. Secondo me…dovremo dare più fiducia ai giovani! Dovremmo credere nella loro creatività, fantasia, speranza. Il futuro è solo nelle mani di chi sa sognare. Di chi con coraggio, s’impegna a raggiuingere il suo sogno. Lo so caro Popof, che la maggioranza dei giovani di oggi, vivono ancora nella bambagia…e ingenuamente, non si rendono conto del futuro che si prospetta davanti a loro. Basta andare in Piazza al venerdì sera, e sabato e domenica. I Pab sono affollattissimi di giovani studenti, vestiti con abiti firmati…….che consumano prosecco, spriz, cicchetti e quant’altro. Tra loro però, ci sono anche giovani lavoratori, che non hanno alle spalle la famiglia che li sostiene, ma sopratutto, sono giovani che non intendono rietrare tra la compagnia degli “sfigati”…perchè fa comodo così! Pure a loro piace socializzare e condividere!
    Quest’ultimi giovani sono tanti. Hanno imparato ad assumersi le loro responsabilità. In famiglia hanno contribuito al benessere comune fin dai tempi della maturità. Magari rinviando i loro sogni…che comunque continueranno ad inseguire..
    Sì, io credo in questi giovani e al rinnovamento che sapranno provocare, a beneficio di tutti.

    Cari saluti

    Nives

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    1. Oltre che di voglia si tratta anche di opportunità da dare. Non tutti hanno l’anima imprenditoriale, non tutti riescono a sognare di prendere parte ad un grande progetto, in molti si accontenterebbero anche di fare i fattorini, ed è vero che in tanti si rifiutano di fare i falegnami o i muratori. Ma conosco geometri che fanno i manovali, ragionieri che fanno i fabbri. La società è un patchwork umano, con un connotato particolare, la socialità, in fondo il lavoro altro non è che un modo per entrare in relazione gli uni con gli altri. Purtroppo spesso gli esempi che giungono sono l’opposto.

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      1. Caro Popof, mi sento di affermare che, riguardo alle opportunità da dare ai nostri figli, per esperienza ho imparato che…è sufficiente la nostra realtà italiana, che ancora mantiene l’essenziale per poterci muovere e scegliere! Avere la consapevolezza del dovere primario di genitori, di salvaguardare i fondamentali valori della libertà e della democrazia…è, secondo me, tutto quanto in realtà neccessitino veramente, in questo momento storico, le nuove generazioni.
        Io non credo sia un male…la varietà di una società patchwork! Va bene chi fa il fattorino…o il geometra che fa il manovale….ma felici però! E culturamente preparati.
        Credo che, ogni persona libera, che vive in una società democratica….abbia tutte le possibilità di esprimersi col proprio entusiasmo e creatività, e a maggior ragione, quando quella società si trova in estreme difficoltà!
        Quanto lavoro da fare….mamma mia! E in mano a chi crede e ama la vita!
        Non sei d’accordo con me…caro Popof?
        Non credi che i nostri figli… hanno bisogno della nostra speranza per prendere il volo?
        Finchè li tratteniamo con le nostre paure, i nostri consigli….la nostra sufficienza di genitori apprensivi, credo non avranno mai il CORAGGIO di crescere….di fare a noi l’AFFRONTO…e tagliare il cordone ombelicale. Il CORAGGIO di pensare e volere qualcosa di DIVERSO E NUOVO, rispetto al nostro!
        che ne dici?
        Non pensi che la riconoscenza e il rispetto per le loro radici, (che sempre dovranno avere) ….sia veramente autentica e sentita, se sarà basata principalmente su quel terreno fertile, conquistato col sangue, che è la LIBERTA’ e la DEMOCRAZIA????

        Nives

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      2. Si apre un altro tema, ancora più ampio, quello della Libertà e della Democrazia, qualcosa che ormai rasenta il relativismo nella sua applicazione, che è diversa dalla sua conquista.

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    2. non credo si tratti di dar fiducia ai giovani, oggettivamente le possibilità sono minime, per mantenermi ottimista, altrimenti avrei scritto : nulle.
      qualcosa nel meccanismo mondiale che regola l’economia è entrato in crisi, la globalizzazione troppo veloce ha aiutato a far detenere le redini ai bancari…ed i numeri stanno cercando di prevalere sulla gente, sulle culture e su tutto..(orwelliana visione, che credo rappresenti fotograficamente la realtà attuale)

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      1. Ciao fab! Ti conosco stamattina perchè sei passata nel mio Blog…tramite il commento suscritto. Sono lieta di conoscerTi. Con più tempo…mi soffermerò da Te…per conoscerTi meglio.
        Riguardo ai giovani, è tutto vero quello che dici! Vivono in una realtà difficile e in crisi mondiale!
        Ma Loro hanno i COLORI nell’Anima….che trafigurano il grigiore visto dai nostri occhi, e
        mitigano il frastuono udito dai nostri orecchi!
        Un saluto
        Nives

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  6. Molto strano in un Paese come il nostro, dove la politica non va oltre il proprio naso, leggere questo tuo post che parla di lunghi (lunghissimi) periodi.

    Mi fai venire in mente una domanda che fece il Ministro Fornero in aula (una ventina di anni fa circa…), durante una sua lezione di Economia II, in merito al nostro debito pubblico:

    “Ma perché dobbiamo tanto preoccuparci dello stock del debito pubblico? Perché, come è successo in passato, non farlo continuare a crescere?”.

    Di fronte, una platea di un centinaio circa di studenti, me compreso.

    Nessuna risposta dagli studenti.

    “Perché sorge un grave problema di responsabilità intergenerazionale”, ci informò la Prof.ssa Fornero.

    Erano i primi anni Novanta.

    Insomma, a fronte di cittadini che hanno goduto di quella spesa pubblica folle, qualcuno adesso quel debito deve rimoborsarlo (i figli….)

    Tu, credo, ti stai ponendo la medesima domanda che, ovviamente, ben pochi coglieranno in questa Italia dove, al massimo, conta il giorno dopo (politicamente parlando).

    Niente più.

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    1. Eppure a livello locale, qualcuno che non si crea il problema esiste. Un detto made in USA dice che prima di parlare e di spendere soldi occorre metterseli in bocca. Mentre lo scrivo penso ai 30 camminatori, ai verificatori della nevosità e chi più ne ha più ne metta.

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  7. Se non si faranno più figli io a chi insegnerò??
    E’ giusto che un economista, un politico, un amministratore e anche un genitore si pongano domande a lunga scadenza per tentare adeguamenti e migliorie, ma penso anche che sia giusto guardare avanti con un pizzico di ottimismo altrimenti più nulla avrebbe senso.
    E questo i nostri giovani non lo meritano.

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    1. Vedrai che i piccoli non mancheranno mai, noi umani riusciamo a procreare in qualsiasi situazione, magari le classi saranno più numerose per risparmiare sul corpo insegnante, magari al grido di maggiore produttività. Poi l’ho detto, è una delle prospettive, si può anche cambiare.

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    1. Sai c’è chi va a vedere i film dell’orrore per cancellare le paure, facciamo che io ogni tanto porto i pensieri a spasso nell’estremo. Poi dico “ah, era così?” e allora prendiamo un’altra via.

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  8. le previsioni sono sempre sbagliate, non tanto per ciò che accadrà, ma per ciò che, in quel momento, ti sembrerà davvero importante

    si salverà chi avrà saputo mantenere un po’ di umanità attorno a sè, chi avrà qualche battuta scherzosa di riserva

    io penso che non ci sarò e se ci sarò saro così vecchio da riderci su

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  9. Guarda che a ispirare questo post sei stato tu, con il commento del 2 settembre in cui hai detto “Sinceramente mi preoccupa di più non vedere un futuro lavorativo per i giovani” e per me è diventato il futuro non lavorativo”.

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  10. Dice madame Michel :” A cosa serve l’intelligenza se non a servire? – “I privilegi conferiscono doveri reali” – “Sono una giovane che ha tutto il futuro davanti a sé? Allora devo preoccuparmi del progresso dell’Umanità, della soluzione di problemi cruciali per la sopravvivenza, il benessere, l’elevazione del genere umano, del futuro della Bellezza nel mondo… –
    ” Si lavora su Platone, Epicuro, Cartesio, Spinoza, Kant, Hegel o perfino Husserl? Sull’estetica, la politica, la morale, l’epistemologia, la metafisica? Ci consacriamo all’insegnamento, alla ricerca, alla cultura?
    Lo studio: eleva il pensiero, contribuisce all’interesse comune, oppure ingrossa le file di una scolastica che ha come unico oggetto e come unica funzione l’autoriproduzione di sterili élite?-
    E così l’università diventò una setta.
    😀

    Io ci aggiungo: Ma perché un laureato non dovrebbe fare il panettiere? Cos’ha il panettiere la rogna? Mi sembra un lavoro molto più bello di tanti altri ridicoli e inutili 😛

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    1. Questa ogni tanto la dico io: sai qual è la differenza tra uno spazzino laureato e uno spazzino analfabeta? Che quello laureato, sull’esperienza fatta ci potrà scrivere un libro, l’analfabeta vivrà il momento con sofferenza.

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  11. e’un consiglio che ho dato ad un paio di clienti senza figli e soli .
    Io mi sono fermata ad una Figlia e mio fratello ha evitato accuratamente di creare qualcuno che gli somigli ( anche solo vagamente..)cosi’ senza rimpianti spesso parliamo del futuro ,teniamo molto da conto quanto hanno messo da parte i nostri genitori e quel poco anzi pochissimo del nostro focalizzando tutto su di Lei.E’ triste vedere che certi piccoli grandi lussi possiamo regalarli a questa unica progenie futura solo perche’ ..e’ sola…ma questa e’ la realta’ oggi e forse anche dopodomani.

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    1. In ogni caso oltre i nostri nipoti a fatica, fisicamente, riusciremmo a vedere un seguito e il futuro dei nostri figli possiamo solo pensarlo, magari dotarlo di ruote di scorta e pensare di guidarlo, ma poi son loro in ogni caso a dover spingere il carro e imparare come fare.

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