(si consiglia, prima della lettura del post, di leggere “Più sani, più belli?”)
E se non ci fossero i ladri, che mondo sarebbe? Un sacco di disoccupati in più, sicuro.
(E dalla cò sti disoccupati, prima hai rotto con la sanità che si poggia sugli ammalati e non viceversa, e ora con i ladri? Dai arrampicati pure sugli specchi e poi finiscila qui.)
Dunque dicevo, prima di essere interrotto da quell’altra parte di me che pretende maggior coerenza e che ho riportato per il sacrosanto diritto di ascoltare anche se stessi, che fine farebbero i costruttori di casseforti e di serrature antiscasso se non ci fosse chi ruba? E tutti gli occupati nella produzione di porte blindate, di cancelli e inferriate? Per non dimenticarsi di tutti quelli che progettano e realizzano sistemi elettrici ed elettronici antintrusione. Senza ladri resisterebbero a malapena i produttori di lucchetti, finchè è in auge la moda di attaccarli ai parapetti dei ponti.
Ecco una professione utile alla società, non quella dei lucchettai, quella dei ladri. Per i greci pare che il primo sia stato Prometeo; nei comandamenti, il non rubare, Mosè lo ha messo all’ottavo posto, ma dal punto di vista economico sembra che la sua violazione faccia più occupati di quello che dice “Ama il prossimo tuo come te stesso”.
Senza contare l’indotto, vale a dire i tutori dell’ordine. Che ne sarebbe di loro se non ci fosse più nessuno da inseguire? E i giudici? Quante cause in meno dovrebbero presiedere. E gli avvocati? Lasciamo stare, quelli il cliente lo trovano sempre, mal che vada vanno in parlamento con una nuova formazione, il pdl (partito dei legali).
Ecco, ho trovato un’attività indispensabile alla sopravvivenza sociale che da una mano sostanziosa al PIL.
In fondo chi porta via qualcosa ad un altro gli porta via solo quello che già sta fuori dalla persona, oggetti o soldi che al momento non gli servono. Una regola dice: non portati mai appresso più di quanto puoi spendere. Comunque ci si può sempre ricomprare quello che ci viene portato via, è solo roba superflua.
E se ad essere rubato è un esemplare unico al mondo?
Se è unico al mondo non serve all’intera umanità, non serve al bene comune. Poi con le moderne tecniche qualsiasi cosa si può riprodurre fedelmente, anche un quadro d’autore. Sai quante copie finte si ammirano nei musei. A tutto si può rinunciare ed è possibile ricomprare tutto. Il ladro in questo senso da una mano all’economia nazionale (il famoso PIL che aumenta, citato prima).
E del dolore subito dal protagonista di “Ladri di biciclette” che dici? Pensa a quel frantumarsi di mille speranze davanti a un furto.
Da questo punto di vista allora la cosa cambia, l’attività del ladro è utile all’economia e dannosa per l’uomo?
O lo è per il fatto che ognuno di noi vede nelle cose che possiede un’estensione di se stesso e non ne sopporta la sottrazione perchè vive in simbiosi con le cose che immagina come parte di se?
Non dovrebbe esistere il possesso, senza possesso non ci sarebbe nemmeno il furto.
Ecco un’altra cosa inutile, il possesso e tutte le attività umane che ne garantiscono l’esistenza.
(2 Continua …)
Paolo, in questi due ultimi post, hai messo tanti se, periodi ipotetici a cui è difficile rispondere. Sicuramente l’esistenza di tante categorie dipende dal fatto che ce ne siano altre in antitesi. Il medico e il malato, il ladro e il derubato….forse nessun bene materiale è veramente necessario e insostituibile, vivere in funzione di questi è sbagliato. Sicuramente i valori a cui nessuno può fare a meno sono quelli che risiedono nel nostro animo.
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Ho chiamato la categoria “sc-arti e mestieri”, proprio per evidenziare le antitesi.
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