4 novembre: festa delle Forze Armate

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Ecco ci siamo, dopo la festa di Ognissanti e la Commemorazione dei defunti, la prima per celebrare la santità postuma utile ai viventi per mantenersi in forma, la seconda per vivacizzare il contatto con l’aldilà, dopo le due feste e un giorno di pausa terrena arriva la festa delle Forze Armate che da bambino non mi spiegavo come mai le forze avessero la necessità di essere armate. Indubbiamente qualcosa non funzionava come avrebbe dovuto.

Parlando di forza ad esempio Ercole non aveva bisogno di sussidi o armi, la sua forza non era armata, era dalla parte del giusto e questo bastava, magari una forza deve armarsi in quanto non è sempre dalla parte del giusto o qualcun altro ritiene di essere più nel giusto del giusto proclamato dalla parte avversa? L’insicurezza è sovrana e specie di questi tempi ha bisogno di forza armata per ritenersi utile.

Se fai il bravo ti compro il fucile dicevano una volta madri e padri ai bambini. Visto che intorno ci sono tanti cattivi, oggi si fa ricorso ai missili, aerei e ai carri armati, per i peones basta un muro,  un filo spinato tagliente, manganelli e idranti. Dove sta la forza? Nelle armi? E allora perchè si celebra la giornata delle forze armate invece che quella delle armi?

Poi siamo anche in tempo di legge finanziaria, un raschia di qua e taglia di la per fare in modo che tre quarti della torta rimangano ai soliti ignoti ed il restante quarto se lo litighi la plebe che avrà l’onore di vedere da lontano gli F35 giocare nel cielo.

Gli F35? Dove son finite le pagine che riempivano i giornali un po’ di tempo fa? Possibile che analizzando i fogli del bi-lancio le spese militari non vengano tenute in conto da Corte dei Conti e Banca d’Italia? Ma lo dicevo all’inizio, l’insicurezza regna sovrana quindi la spartizione della torta deve restare uguale a come era l’anno prima, il popolo, civile e disarmato, si arrangi.

Link suggeriti:

http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/02/19/f-35-rapporto-inchioda-ministero-difesa-ha-comprato-di-nascosto-14-aerei/885443/

http://www.lastampa.it/2015/03/12/italia/cronache/nella-fabbrica-del-super-caccia-ecco-il-primo-f-italiano-GzNxjDRgh71WpFF38e8XvJ/pagina.html

http://espresso.repubblica.it/attualita/2014/10/03/news/non-solo-f35-tutti-i-guai-dei-caccia-europei-1.182881

Autore: Paolo Popof

Se fai un giro nel mio blog puoi apprendere qualcosa in più di quel che so io di me.

27 pensieri riguardo “4 novembre: festa delle Forze Armate”

  1. Ciao Paolo, stavo pensando se in Austria c’è una festa delle Forze Armate? Non ho ricordi che mio padre andava a feste militare.. a me il miltitare le armi ecc mi mette a disaggio… in agosto era qui in montagna la festa degli alpini.. e si vendevano tanti armi giocattoli, a me stringeva la gola vedendo piccoli bambini con un fucile e pistola nella mano.. da una parte mi piaciono le feste tradizionali ma solo se sono senza armi …un abbraccio Pif

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    1. Mi hai incuriosito e così sono andato a cercare notizie.
      Ebbene la festa in Austria la fanno il 26 ottobre, ma è anche vero che l’Austria ha ridimensionato di molto il suo esercito e la festa è poco sentita, oltretutto l’Austria ha in programma una ulteriore riduzione degli organici.
      Ciao 🙂

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  2. Beh diciamo che è soprattutto una festa per onorare i caduti che hanno partecipato alle due guerre mondiali, persone che hanno dato la vita per darci la libertà. Almeno da me è stata festeggiata in questa maniera, cioè mettendo corone ai cippi dei martiri della libertà.
    Poi per il resto non discuto su quanto hai scritto, in effetti mica hai torto!!!
    Serena notte, Pat

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    1. Le commemorazioni di questi tempi sono diventate delle autocelebrazioni decentrate, in cui ognuno celebra quel che gli pare. Qui da noi la giunta leghista ad esempio già da 20 anni festeggia il 25 aprile come azione conclusiva delle forze alleate e il 4 novembre è stato dedicato interamente agli alleati angloamericani, in definitiva ogni potere locale utilizza le commemorazioni secondo quello che pensa sia l’idea del proprio elettorato e vista l’insicurezza instillata nella società, propone le soluzioni secondo il proprio metro culturale.

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    1. Grazie per la nomina 😉
      Non te la prendere se non continuo pubblicando a mia volta il post, non è fastidio, direi che è una forma di timidezza.
      Mi vien da ridere a scriverlo, ma ci può essere un blog timido? Indubbiamente si se c’è il mio 🙂

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  3. Non ho mai festeggiato il 4 Novembre: come festa non la sento proprio. In teoria dovrebbe essere una festa che celebra la fine di quell’eccidio che fu la prima guerra mondiale… che sia stata trasformata in una celebrazione delle armi mi pare proprio una contraddizione!

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    1. Da bambino mi sarebbe piaciuto entrare in una caserma a vedere i giocattoli dei grandi ma i miei non mi ci hanno mai portato, poi a 20 in caserma ci ho passato un anno e quando ne sono uscito eravamo contenti sia io sia l’esercito che si era liberato di me 😉

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      1. Io da bambino fui portato a visitare un aeroporto militare da uno zio che ci lavorava… Mi fecero salire su un aereo, ma da fermo, senza farmi volare… Lo ricordo come una delusione della mia infanzia…

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      2. Avresti voluto volare 😉
        Si potrebbe far fare un giretto sugli aerei ai cittadini che pagano le tasse, anzichè seminare bombe che uccidono si potrebbe utilizzare l’arsenale militare per fare un giro turistico, in fondo le caserme sono un luna park per adulti, d’altra parte anche i civili si lanciano con il paracadute e si divertono, che bisogno c’è di stipendiare gente per divertirsi?

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  4. Del 4 novembre ho pochi, ma sentiti, ricordi di bambina, quando mio padre, scampato per un pelo alla deportazione, ricordava i caduti di tutte le guerre portando la sua famiglia al monumento del milite ignoto. Alcune volte, poi, ho accompagnato gli alunni alla manifestazione organizzata dal Comune e carica di discorsi di circostanza e ritualità conosciute. L’emozione resta in quel suono di tromba che intona “il silenzio”.

    Ehi, ma i fiori dello sfondo dove sono finiti???

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    1. Milite Ignoto, lo scrivo maiuscolo perchè a me suona come un nome e cognome, quello di chi cancella ogni essenza di se per donarlo a quel bene supremo in cui ha creduto. La nostra generazione non ha conosciuto la guerra, ha vissuto il dopoguerra che da noi al sud è durato almeno sino alla metà degli anni sessanta, ed oggi viviamo le guerre a distanza di sicurezza assorbendo quello che ci siano investimenti militari necessari. Nella musica il suono è un’interruzione del silenzio, ogni nota insinua uno stato d’ansia che si interrompe con la nota successiva e, nella musica del “Silenzio” trova spazio l’accettazione della fine del suono che dopo alcune interruzioni tace..

      Ho adottato un nuovo tema, ora vedrò di sistemare lo sfondo 🙂

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  5. Purtroppo c’è il discorso anche del BUSINESS: la proliferazione degli armamenti significa DENARO. Esistono nazioni che si arricchiscono con la vendita di armi… vedi gli USA ad es.
    Se nel mondo vi sono sparsi dei “conflitti” con regolarità è perché chi sta dietro a queste manovre distruttive ci guadagna cospicue somme di denaro (sporco di sangue).

    Ciao Paolo.
    Mariella

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    1. Bentornata Mariella.
      Le guerre e le armi erano molto al centro del tuo precedente blog, ed anche gli F35 se ben ricordo. Il dualismo guerra/pace ci viene presentato come fossero i due piatti di una bilancia, viceversa sono uno il contrario uno dell’altro, la pace finisce con la guerra e viceversa, nello stato attuale credo che siamo in uno stato di guerra permanente.

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      1. Infatti: guerra/pace uno il contrario dell’altro. Questo mondo nel corso dei secoli non è mai stato veramente in pace… la storia lo dimostra. E continua ad essere così.

        Ps: il mio precedente blog esiste ancora, rimarrà sul privato, lo uso come “a futura memoria”.

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  6. mi piace la nuova veste grafica
    la commemorazione delle vittime della guerra ci può anche stare ma ,in occasione di queste feste,ci vorrebbero anche,e non solo su rai storia e simili canali,programmi che raccontino la storia .
    mi è capitato di sentire interviste con domande sulle vicende storiche del ‘900 con risposte …pazzesche!
    per quanto riguarda gli armamenti ……purtroppo tutti vogliono continuare ad avere la loro fetta di torta….squallido
    buona domenica!!!!!

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    1. Noi siamo gente di mezzo, non patiamo la fame e versiamo più di un terzo del nostro reddito per mantenere giocattoli costosi e dispendiosi in mano a sconosciuti che si ergono a nostri difensori, ed anche la storia, per quanto sia affascinante dal momento che viene privata da fermenti emotivi viene usata per assecondare le proprie posizioni. Sai dubito molto della Storia, sono portato a pensare agli eventi con il legame economico del momento in cui si sono svolti.

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    1. A Miano c’è una Via Molino delle Armi, un nome che sembra romantico ma li si forgiavano le armi, spade, lance, corazze e via dicendo. Oggi il naviglio che alimentava i molini non si vede più sono coperti dall’asfalto e buona parte delle case ricostruite dopo i bombardamenti anglo/americani. Via Pace è poco lontana eppure nel nostro calendario non abbiamo una festa della Pace, troppo effimera per il nostro mondo, il semplice pensarla è un’utopia.

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